About

11 febbraio 2013

Mi chiamo Gloria Zerbinati, sono nata in Polesine e mi sono trasferita a Padova per studio. Mi sono laureata in scienze della comunicazione con una tesi su Antonioni, ho fatto un dottorato in storia del cinema, occupandomi del paesaggio del nord-est italiano nel documentario. Avrei voluto essere Kim Novak in Vertigo, diventare una ladra e sposare Lupin, fare la domatrice di leoni, la ballerina di danza classica (che ho studiato per quindici anni), la psicoanalista. Lavoro come addetta stampa a Roma (prima a Venezia), città nella quale vivo, occupandomi di cinema.

facebook: Gloria Zerbinati
twitter: AngelaBurzo
instagram: @angelaburzo
email: gloria.zerbinati@gmail.com

Tesi di dottorato (discussa a Padova il 27 marzo 2009):

Il sacro, il riscatto, la perdita dell’anima. L’Italia del Nord-Est nel documentario cinematografico dal dopoguerra al miracolo economico

Indice (scarica.pdf)

Dedica (scarica.pdf)

Introduzione (scarica.pdf)

Lavoro, rito, sacralità (scarica.pdf)

Il paesaggio, l’anima dei luoghi, i luoghi senz’anima (scarica.pdf)

La perdita d’importanza dell’uomo nei confronti dello spazio (scarica.pdf)

La ricerca della perduta innocenza (scarica.pdf)

Bibliografia (scarica.pdf)

Filmografia (scarica.pdf)

Ringraziamenti (scarica.pdf)

Saggi e interventi a convegni:

L’assedio (pubblicato nei “Quaderni del CSCI”, Spagna, nel dicembre 2012) – (scarica .pdf)

Immagini del Nord dal 1861 al 1915. Noi credevamo (nella dialettica) (pubblicato nei “Quaderni del CSCI”, Spagna, nel dicembre 2011) – (scarica .pdf)

Gli ultimi trent’anni del Nord Italia raccontati dal cinema. La pianura (pubblicato nei “Quaderni del CSCI”, Spagna, nel dicembre 2010) – (scarica .pdf)

L’Annunciazione alla Vergine nel cinema (saggio scritto nel settembre 2010, per la Mostra Annunciazione curata da Giulio Mozzi e Bruno Lorini) – (scarica .pdf)

Il vecchio e il nuovo. Venezia, la Laguna, la terraferma (capitolo scritto nel gennaio 2010, pubblicato in G. P. Brunetta, A. Faccioli, Luci sulla città. Venezia e il cinema, Marsilio, Venezia, 2010) – (scarica .pdf)

Il peso del nulla. Michelangelo Antonioni e la favola del rayon: Sette canne, un vestito (intervento pubblicato negli atti del convegno “L’arte interpreta il pubblico: committenza, mercato e rappresentazione della società”, organizzato dall’Università di Padova nel maggio 2009) – (scarica .pdf)

Vicenza o dell’innocenza perduta (intervento pubblicato negli atti del convegno “Fermoimmagine”, organizzato dall’Ateneo Veneto, Venezia, nell’aprile 2008) – (scarica .pdf)

Narciso e Pigmalione: Primo amore e l’arte del levare (pubblicato nei “Quaderni del CSCI”, Spagna, nel dicembre 2007, frutto di uno studio sul film Primo Amore di Matteo Garrone e sul mito di Pigmalione e Narciso per il seminario “L’arte e il mito di Pigmalione”, organizzato dall’Università di Padova nel maggio 2007) – (scarica .pdf)

Il cinema di Pier Paolo Pasolini e il senso del sacro (intervento pubblicato negli atti del convegno “Le Arti e il Sacro”, organizzato dall’Università di Padova nel maggio 2007) – (scarica .pdf)

Questo testo è uscito su Cineforum.it.

Pasolini di Abel Ferrara con Willem Dafoe, Ninetto Davoli, Adriana Asti, Maria de Madeiros, Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Giada Colagrande, Francesco Siciliano, Roberto Zibetti, Damiano Tamilia

To do a dangerous thing with style is what I call art
Style, Charles Bukowski

pasolini 1Impresa ardua evitare il ridicolo in una dichiarazione d’amore, così strabordante di retorica, banale nella ripetizione di modelli e stili, sempre identici, tanto per non sbagliare. L’unico modo per scongiurare la goffaggine e la mediocrità del gesto è il rischio. Rischiare la caduta rovinosa non curandosi delle conseguenze, non per imprudenza ma per temerarietà, rende l’impresa sublime. Il film di Abel Ferrara è forse la più appassionata e coraggiosa dichiarazione d’amore fatta da un autore a un altro autore, riconosciuto come mentore, ispiratore e “fratello”. Pier Paolo Pasolini è l’intellettuale di cui tutti si sono appropriati dopo la morte, stravolgendone il pensiero, piegando con malafede il senso delle sue parole, facendone un santino buono per tutte le stagioni, edulcorandone pulsioni e indole.

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